Gli ultimi
di Riccardo Marchesini
Fiction – Italia 2003 – Colore – 34’
Sinossi
In una torrida estate sul finire degli anni settanta, i compagni di Vadolo, agglomerato di case sparse nella bassa, decidono di dar vita a un evento epocale: la prima festa dell’Unità del loro piccolissimo paese.
Capitanati da Bragaglia, il segretario della sezione paesana, i compagni di Vadolo si prodigano per far sì che la Festa riesca al meglio.
A Baschieri e Torelli il compito di ricercare nell’afosa campagna tutto ciò che può essere utile: i tavoli, le sedie e naturalmente le galline per il brodo in cui cuocere i tortellini.
A Giordani, il cassiere, spetta il compito di far quadrare i conti di questi “rossi più in rosso di tutta l’Emilia” e a Nella, la compagna che ha avuto in sorte un consorte socialdemocratico, l’impegno di portare avanti il lavoro in cucina.
Per Bussolari e Doria, le nuove leve del partito, la responsabilità che tutto quadri all’interno del piccolo stand che sorge fra i campi di grano.
Ormai è fatta. Il giorno della festa, compaesani e paesani dei vicini borghi, giungono numerosi per ristorarsi allegramente e scivolare fra polke e mazurche.
Ma quando ormai tutto sembra andare per il meglio, all’improvviso …
Crediti
con Umberto Bortolani, Vito, Eraldo Turra, Pippo Santonastaso, Carla Astolfi, Ludovico Bonora, Orsetta Borghero
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Scritto da Riccardo Marchesini, Grazia Verasani
Aiuto regia Marta Pasqualini
Costumi Anna Rizzoli
Scene Danilo Maria Traverso
Fotografia Fabrizio Palombara
Suono Giacomo Avanza, Matteo Olivari
Produttore esecutivo Giangiorgio Marchesini
Musiche originali Paolo Emilio Marrocco
Montato e diretto da Riccardo Marchesini
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2003
Note di regia
Séguito ideale del precedente film “Bocca di Rosa”, in cui i tre anziani proprietari di un cinematografo di provincia si trovano a far i conti con l’avvento della tv e, ignari, vincono una battaglia quasi impossibile proiettando i primi film a luci rosse, “Gli ultimi” mantiene un profondo legame con l’Emilia, intesa non soltanto come regione, ma anche come modo di vivere, di parlare e fondamentalmente di essere.
Il film è ambientato infatti alla vigilia e durante lo svolgimento di una piccola festa dell’Unità, sfruttando un contesto che nella nostra regione acquista valore sociale e culturale, perdendo la sola valenza politica.
Le feste dell’Unità che trovarono e trovano tuttora nella nostra regione il terreno più fertile per nascere e crescere, ben descrivono il carattere del popolo emiliano: generoso, umile, sognatore e pratico, disposto a riciclarsi in insoliti mestieri pur di realizzare il proprio obiettivo.
Ne “Gli ultimi”, ambientato in un contesto politico ben diverso dall’attuale, si ripercorrono le tappe dell’organizzazione di un evento in cui sudore, determinazione e ingegno sono componenti necessarie per creare eventi unici, in cui potersi incontrare, crescere e sognare.
“Gli ultimi” non è un film politico, ma un film sulle disillusioni dei suoi protagonisti.
E’ un film su quella splendida e ingenua convinzione che impegno e determinazione possano essere sufficienti per realizzare le proprie ambizioni.
E le ambizioni sono al centro di tutto il film, quelle personali, quelle politiche, quelle ideali e quella ben più semplice di riuscire a portare a buon fine un progetto nel quale si è creduto.
Riconoscimenti
Miglior Cortometraggio
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Genova Film Festiva
Prime premio
Premio della Critica
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56° MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO DI MONTECATINI
Menzione Speciale
Trailer